silloge: rinasci tutte le volte
Premio Letterario Nazionale: "L'oro nell'Oselin" 2010
Sezione A: Raccolta inedita in lingua italiana
Primo Premio: silloge "Rinasci tutte le volte"
Motivazione: La costante tensione collega i testi in un unico canto uniforme. Il singolo componimento si interseca e conferisce senso agli altri. L'essenzialità stilistica e poematica, la scansione parca e cadenzata dei versi si propongono come elementi semantici di precise scelte tematiche.
rinasci tutte le volte
E nei corsivi
della mia scrittura
rinasci tutte le volte
da me,
madre
tra questi tavolini
del bistrot
affaccendati
anche la domenica
mattino terso di novembre.
Ti rivedo nei miei occhi
e nei miei segni,
come fosse trasparenza
ora
di legno e di pietra.
quella stanza gialla
Per tutte le volte
che il grido
ha ucciso la famiglia
e negli occhi
- i miei –
ho letto indifferenza
nei tuoi
calmi
c’era dolore
immobile
aggrappato
a quella stanza gialla.
L’ho venduta
sai?
era un giorno di aprile
- inscatolando ricordi –
ad uno ad uno li accarezzo,
ora.
partire prima
Forse tu
avevi ragione, sai
partire prima
per non vedere
un sole acceso
e poi spento il terreno d’intorno
e polvere brillare
nera
nella luce opaca.
Ecco, io
penso a Venezia
spatolata nel quadro
penso alle foto, ai sorrisi
coi tulipani rossi a guardare
mentre nel cuore
poche note di piano
accompagnano lente
una quaresima ancora.
il giorno prima
Cosa cambia
al passaggio lento dei giorni
chiudi gli occhi e aspetti
- ecco altri tonfi sordi -
scacciando l’idea
che siano tuoi
e a cosa pensi
sotto al lenzuolo
- sindone notturna -
quando ogni alba è incerta
e il respiro.
Il mistero è paura
e la vita non attende
incertezze
- mi preparo allora
per essere sveglio -
il giorno prima,
almeno.
san Salvatore
Nessuno
in questi viali
lucertole e sassi
a farti compagnia
nei pomeriggi d'agosto.
I severi resti
di san Salvatore
segnano il sud
tra colline e cipressi
e ti abbracciano, memori
di un posto al sole
voluto,
sperato.
Ho raccolto per te
pochi fiori di campo.
Li ho posati sul marmo,
tre pietre a bloccarli.
scoloriti dal sole
Ho sfiorato le ombre di pietra
allineate in righe e colonne
sfiorate in passaggi veloci
di notte
e svanito è l’ardore
svanita la foga del giorno
di fronte all’ignoto
di goccia che cade dal cielo
ed al cielo ritorna.
Ho parlato coi nomi scolpiti
chiedendo ragione
ma il silenzio ha risposto
e nei fiori
scoloriti dal sole
ho capito.
autunnando
L’istante esatto di chiusura
luce/buio
è abbandono di esperienza
è lasciare
rivoluzioni ad altri
dopo.
Non vestiti rossi
a celare
gioia/amore
tutto è confuso,
ora
– è l’orizzonte che trema? –
Poca ghiaia ancora
scricchiolerà sotto i piedi
terra/cielo
e già vorrei essere quel giallo
appeso
in attesa del mio volo.
in salute e malattia
Ce l'hai quel coraggio
di eroe quotidiano
per restare
quando invece gridi
- scappa -
e aprire il volto
al sorriso
che spunti nel buio
di giorni
senz'aria e finestre ?
In salute
hai ceduto a promesse
attraversando strade cieche
ora
alzi i pugni al cielo
e la sorreggi
stanco
mentre trascini i tuoi passi
nell'ultimo abbraccio
in attesa della luce.
ormai vuoto
Come legno
scoloro
e conto i solchi aumentare
tra viso e vita
è materia
e si restringe sotto colpi
di giorni sempre uguali
ma non ti abitui, no
quando dissolve altra certezza
attendi ancora
nell'immagine che sfuoca
un aiuto
che solo il cuore
ormai vuoto
non osa sperare.
la linea curva della luce
Cosa esiste
oltre il buio dietro
apparente assenza
di respiro vitale
quanto devo
nella salita più lenta
quando anche il passo è rotto
e la gioia
troppi solchi di faglia
sotto
hanno intaccato la pelle
ormai
solo resta una linea di luce
curva
ad indicare la vetta
e la tensione del cielo.
l'uomo di nessuno
Dissolvono
in sequenza di curve
rivoluzioni perdute
contro un filo di luce
ma vita
attardi a scrutare
solo
oltre quel vuoto
quanto resti dell'uomo
e del giorno
quando nessuno
accompagna i tuoi passi
ormai
hai riposto il dolore
dentro la tasca
a scaldare le sere.
interrotta
Anche se sembra che tutto continui
è solo equilibrio
apparente
un ponte di carta gettato
attraverso quel buio che acceca
e mentre l'intorno si annera
l'ultimo fuoco scompare
in gocce assetate di vita
interrotta.
Ad orizzonte già sceso
per coprire il respiro
hai spiegato braccia di legno
un gesto d'amore improvviso
grande come una madre.
piegato il tempo
nelle forme del ritmo
e delle scansioni
saldature tese tra i vuoti dei giorni
ecco ancora gradini a salire
quando l'ombra si allunga
e curva
indietro
indietro è solo lo sguardo
- e parole -
rimpianti dal suono di ferro
dopo che il tempo hai piegato
all'età
e nuovi equilibri
da barriere scomposte
hanno atteso a lungo la mano
nuova
rivincita che pensavi perduta
per sempre.
come in cielo
E’ quello spicchio di blu
ad attirare il mio sguardo
colore indistinto
sopra la terra dell’uomo
polvere ancora
tra il vuoto dei giorni
è la tensione del gesto
che assorbe luce e calore
ad imitare la vita
come in cielo
mentre cerco il tuo volto.
E sorridi ai miei piccoli passi.